Traduzione di Vincenzo Monti.
a cura di Silvia Masaracchio, 2010.
942 pagine.
L'Iliade, capolavoro della letteratura antica, racconta dei 51 giorni dell'ultimo anno della guerra di Troia (in latino Ilium, da cui il titolo del poema) e del valoroso Achille, re di Ftia.
La guerra è combattuta tra i Greci Achei e i Greci Troiani.
Paride ha rapito Elena, moglie del Re Menelao. Si è mobilitata così tutta la Grecia Achea per vendicare l'offesa compiuta da Paride. Dopo nove anni di assedio Agamennone, capo dell'armata achea e fratello di Menelao, si rifiuta di restituire a Crise, sacerdote di Apollo, la figlia Criseide, che egli ha ottenuto come preda di guerra. Il dio colpisce con una pestilenza il campo dei Greci e Agamennone è costretto a restituire Criseide. Per compensarsi della perdita sottrae ad Achille la sua schiava Briseide.
Achille, sdegnato, ritenendo d'avere ricevuto un affronto, decide di non combattere più a fianco degli Achei; senza Achille essi subiscono gravi perdite. Patroclo decide allora di scendere in campo con le armi di Achille, per far credere che lui fosse tornato al campo di battaglia, ma viene ucciso da Ettore, che lo spoglia delle armi sacre. Achille, riarmato da Efesto, torna a combattere per vendicare la morte dell'amico; trova lo scontro con Ettore che uccide in duello, infierendo sul suo corpo e confiscando il cadavere. Il re dei troiani Priamo giunge nel campo dei Greci a chiedere la restituzione del corpo di suo figlio Ettore; Achille fa dunque una pace personale con Priamo, permettendogli di riscattare la salma del figlio. Il destino della città di Troia privo del suo eroe più forte è ormai senza speranza.